Clara Boglione

Qualifica
RICERCATORI / CONFERMATI
Curriculum Vitae

Clara BOGLIONE

 

ResearcherID: B-5633-2013; Scopus Author ID: 6603478655; Orcid ID: orcid.org/0000-0002-8313-0542 ·         Nasce a Roma, il 17.6.1957. ·         Nell’ottobre 1985 si laurea presso l'Universita' degli Studi "La Sapienza" di Roma, con votazione di 110/110, discutendo una tesi sperimentale dal titolo: "La malattia della bolla gassosa nella spigola Dicentrarchus labrax". Tra il marzo 1986 ed il marzo 1987 effettua un praticantato post-lauream presso l’Istituto di Anatomia Comparata del Dip. Biologia Animale e dell'Uomo e presso l’Istituto di Microbiologia del Dip. Biologia Cellulare e dello Sviluppo - Universita' degli Studi "La Sapienza" di Roma,  per effettuare il periodo di tirocinio necessario al conseguimento dell'abilitazione per l'esercizio della professione di biologo che ottiene nel marzo 1987.

·         Dall’1987 al 1994 svolge incarichi di consulenza scientifica presso l’Università di Roma Tor Vergata, l’Università di Roma “La Sapienza”, presso l’ICRAM, l’ENEL, cooperative di ricerca, RAI e società di produzione di documentari scientifici.

·         Dal dicembre 1994 è Assistente Tecnico presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata, Unità Operativa: Laboratorio di Ecologia Sperimentale ed Acquacoltura

·         Da settembre 2005 è Ricercatrice presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata, settore BIO/07.

·         Nel 2010 viene immessa nel Registro degli Esperti Esterni dell’HQAA (lista di esperti accademici stranieri della Hellenic Quality Assurance Agency for Higher Education (HQAA)) per la valutazione dei Dipartimenti Universitari Ellenici nel campo delle Scienze Agricole e della Vita (Agricultural and Life Sciences), introdotto con la legge 3374/2005, come autorità indipendente, con il mandato di organizzare la valutazione di unità accademiche (Dipartimenti e Università) elleniche.

·         Dal 1986 al 1995 è stata membro dell’Unione Zoologica Italiana.

·         E’ membro dell’European Aquaculture Society e della World Sturgeon Conservation Society.

·         Dal 2008 è membro per l’Italia del Comitato di Gestione e responsabile di un Task Group sulle anomalie nei pesci allevati della COST Action FA0801: Critical success factors for fish larval production in European Aquaculture: a multidisciplinary network (LARVANET), finanziata dalla Comunità Europea (CSO approval date: 18/06/2008; Start of Action: 13/10/2008; Entry into force: 30/07/2008; End of Action:12/10/2012).

·         Nel corso del 2012 è stata nominata membro della commissione internazionale di valutazione di tesi di PhD presso il Dipartimento di Biologia, Università di Bergen (Norvegia) e presso Fisheries Aquaculture and Coast Centre, Institute for Marine and Antarctic Studies (IMAS), Nubeena Crescent, Taroona, University of Tasmania.

·         2012-2013: Revisore CINECA per progetti FIRB e PRIN

·         2013: Membro del comitato scientifico del Congresso Internazionale LARVI 2013 – Ghent (Belgio)

·         2018: Membro del comitato scientifico del Congresso Internazionale Interdisciplinary Approaches in Fish Skeletal Biology (IAFSB)

·         La sua produzione scientifica comprende oltre 150 fra lavori pubblicati su riviste italiane e straniere e comunicazioni a congressi nazionali ed internazionali. L’attività di ricerca è rivolta allo studio delle larve e giovanili di Teleostei, attraverso un approccio eco-morfologico ed utilizzando tecniche istologiche, di microscopia elettronica, e di studio della forma, cercando, laddove possibile, di integrare l’approccio descrittivo tipico della morfologia con approcci di tipo statistico, tipico dell’ecologia.

Attività didattica

dall'a.a. 2006/2007 all'a.a. 2013/2014 è docente e-learning di Ecologia presso la Scuola IaD (Insegnamento a Distanza) dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata nel Master annuale per insegnanti laureati in scienze: “Natura e Scienza, Episteme e Didattica”

2013: membro di commissione internazionale per la valutazione di tesi di PhD presso University of Bergen, Faculty of Mathematics and Natural Sciences, Department of Biology (Bergen, Norvegia) e presso il Fisheries Aquaculture and Coast Centre, Institute for Marine and Antarctic Studies (IMAS), Nubeena Crescent, Taroona, University of Tasmania.

dal 2008 al 2013: membro della Scuola di Dottorato [DOT0327829], Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata" Titolo: "BIOLOGIA EVOLUZIONISTICA ED ECOLOGIA"

dal 2016: membro della Scuola di Dottorato [DOT13JWD02], Università degli Studi di ROMA "Tor Vergata" Titolo: "BIOLOGIA EVOLUZIONISTICA ED ECOLOGIA"

2014: nominata con Decreto Rettorale n. 8270 del 4/12/2014 membro supplente della commissione giudicatrice agli esami per il conferimento del titolo di Dottore di ricerca in "BIOLOGIA ED ECOLOGIA" - XXVII ciclo- Sede amministrativa: Università degli Studi di Perugia.

Anno accademico 2006-2007: C.L. Specialistica in Scienza e Tecnologia dei Materiali - Corso curricolare ECOLOGIA APPLICATA (4CFU) (BIO/07) – II semestre (28 febbraio/22 giugno 2007)

Anno accademico 2007-2008: C.L. Specialistica in Scienza e Tecnologia dei Materiali – Corso curricolare ECOLOGIA APPLICATA (4CFU) (BIO/07) – II semestre (25 febbraio/12 maggio 2008)

Anno accademico 2009-2010: LM Biologia Evoluzionistica ed Ecologia - AAS INDICATORI ECOLOGICI E BIOINDICATORI (BIO/07) (3 CFU) - II semestre (27 aprile/16 maggio 2010)

Anno accademico 2010-2011: LM Biologia Evoluzionistica ed Ecologia - AAS INDICATORI ECOLOGICI E BIOINDICATORI (BIO/07) (3 CFU) – II semestre (27 aprile/4 giugno 2010)

Anno accademico 2011-2012: 1. LM Biologia Evoluzionistica ed Ecologia - Corso curricolare ECOLOGIA APPLICATA (BIO/07) (6 CFU) - II semestre (12 marzo/11 giugno) 2. LM Biologia Evoluzionistica ed Ecologia – AAS LABORATORIO DI BIOMONITORAGGIO (BIO/07) (3 CFU) - II semestre 3. Laurea Scienze Biologiche –AAS INDICATORI ECOLOGICI E BIOINDICATORI (BIO/07) (3 CFU) – I semestre

Anno accademico 2012-2013: 1. LM Biologia Evoluzionistica ed Ecologia – AAS LABORATORIO DI BIOMONITORAGGIO (BIO/07) (3 CFU) - II semestre 2. Laurea Scienze Biologiche - AAS INDICATORI ECOLOGICI E BIOINDICATORI (BIO/07) (4 CFU) – I semestre

Anno accademico 2013-2014: 1. Laurea Scienze Biologiche - AAS INDICATORI ECOLOGICI E BIOINDICATORI (BIO/07) (4 CFU) – I semestre 2. LM Biologia Evoluzionistica ed Ecologia – AAS LABORATORIO DI BIOMONITORAGGIO (BIO/07) (4 CFU) - II semestre

Anno accademico 2014-2015: LM BEEAA - II semestre: Corso curricolare (modulo) ECOLOGIA APPLICATA (BIO/07) (6 CFU - II semestre)

Anno accademico 2015-2016: LM Biologia Evoluzionistica, Ecologia e Antropologia Applicata - Corso curricolare (modulo) ECOLOGIA APPLICATA (BIO/07) (6 CFU) – II semestre

Anno accademico 2016-17: 1. LM Biologia Evoluzionistica, Ecologia e Antropologia Applicata - Corso curricolare (modulo) ECOLOGIA APPLICATA (BIO/07) (6 CFU) – II semestre 2. LAUREA SCIENZE BIOLOGICHE - AAS Laboratorio di Biomonitoraggio (BIO0/7) (3 CFU) - II semestre

  Responsabilita' scientifica e partecipazione a progetti di ricerca internazionali e nazionali

1.      1984-85: Partecipazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero Agricoltura e Foreste dal titolo: "Aspetti anatomico funzionali correlati alla "bolla gassosa" degli stadi giovanili delle specie ittiche marine artificialmente riprodotte (con particolare riferimento alla spigola D. labrax)"

2.      1986-89: Partecipazione al programma di ricerca finanziato dal C.N.R. su: "Apparati filtro-branchiali delle specie utilizzatrici di substrato, modelli morfo-fisiologici delle specie eurialine (Mugilidae, Ciclidae)"

3.      1988-89: Partecipazione al programma ICRAM (ex ICRAP) (M.M.M.-41/82) "Sviluppo di un modulo commerciale per la produzione di uova e lo svezzamento larvale di spigola con la tecnica dei grandi volumi ed analisi dei costi per proiezione su scala industriale”

4.      1990-1993: Responsabile dello svolgimento e della gestione del programma di ricerca Ministero Marina Mercantile, presentato nell'ambito della legge 41/82, II Piano Triennale, dal Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", dal titolo: "Analisi morfo-funzionale dello sviluppo embrionale e della ontogenesi larvale in Teleostei marini da acquacoltura, in relazione al problema delle malformazioni ed alla ottimizzazione della qualità del novellame."

5.      1991-1994: Collaborazione al progetto di ricerca finanziato dalla CEE n° AQ1.252 (contraente COISPA) nell’ambito dei progetti FAR, dal titolo: ”Larval and postlarval rearing of Paralichtys olivaceus (Temminck and Schlegel)”.

6.      Novembre 1992 - Novembre 1993: Collaborazione al programma di ricerca ENEL-CRTN/'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", dal titolo: "Monitoraggio biologico di stadi embrionali e larvali di spigola riprodotta in condizioni di acquacoltura termica."

7.      1993-1996: Collaborazione al programma di ricerca Ministero Marina Mercantile, presentato nell'ambito della legge 41/82, III Piano Triennale, dal Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", dal titolo: "Applicazione ed ottimizzazione di un sistema di monitoraggio per larve e giovanili di specie ittiche marine riprodotte in condizioni controllate."

8.      1992-95: Partecipazione al progetto Ministero Agricoltura e Foreste / Laboratorio di Idrobiologia: "Progetto finalizzato per lo sviluppo dell'Acquacoltura nazionale", Sottoprogetto: "Sviluppo di modelli innovativi di allevamento di specie ittiche pregiate (spigola, storione) integrabili nell'economia delle aziende agricole".

9.      1996-97: Partecipazione al progetto Ministero delle Risorse Agricole, Alimetari e Forestali, presentato nell'ambito della legge 41/82, IV Piano Triennale, dal Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", IV Piano Triennale,  dal titolo: “Pesca del novellame da allevamento: valutazione dell’impatto sulle risorse biologiche e dell’impatto socio-economico”.

10.  1996-1999: Responsabile dello svolgimento e della gestione del programma di ricerca Ministero delle Politiche Agricole, presentato nell'ambito della legge 41/82, IV Piano Triennale, dal Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", dal titolo: "Monitoraggio della qualità larvale e di giovanili di teleostei da acquicoltura come sistema di controllo delle tecniche di riproduzione e di primo allevamento: applicazione alle produzioni consolidate ed a quelle innovative”

11.  1996-1999: Collaborazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, legge 41/82,  IV Piano Triennale, dal titolo: “Ottimizzazione del controllo dello sviluppo embrionale dei teleostei da acquacoltura: ruolo dei retinoidi”

12.  1996-1999: Collaborazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, legge 41/82, IV Piano Triennale, dal titolo: “Caratterizzazione genetica di specie ittiche oggetto di acquacoltura: una nuova specie, la cernia Bruna, Epinephelus marginatus e analisi della variabilità genetica e qualità del novellame in una specie riprodotta artificialmente a livello produttivo, la spigola Dicentrarchus labrax”.

13.  1996-1999: Collaborazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, legge 41/82, IV Piano Triennale, dal titolo: “Ruolo ecologico e produttivo dei Mugilidi in Acquacoltura”

14.  1996-1999: Collaborazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, legge 41/82, IV Piano Triennale, dal titolo: “Riproduzione artificiale di Epinephelus marginatus orientata allo sviluppo delle tecniche di restocking”.

15.  1996-1999: Collaborazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, legge 41/82, IV Piano Triennale, dal titolo: “Tecniche di gestione dei riproduttori, riproduzione controllata e allevamento larvale della ricciola, Seriola dumerilii”

16.  1996-1999: Responsabile dello svolgimento e della gestione del programma di ricerca finanziato dal C.N.R., PRISMA 2, Sottoprogetto 3, dal titolo: “Descrittori biologici a differenti scale per l’individuazione di alterazioni nelle specie ittiche delle comunità estuarine – Alterazioni scheletriche e test dei micronuclei in Teleostei Mugilidi”.

17.  1998-2001: Collaborazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, legge 41/82, IV Piano Triennale, dal titolo: “Tecnologie innovative di supporto alla maricoltura: applicazione dell’analisi dell’immagine al controllo delle produzioni ittiche in moduli di fondo”

18.  1998-2001: Collaborazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, legge 41/82, IV Piano Triennale, dal titolo: “Programma di ricerca multidisciplinare per lo sviluppo dell’allevamento del tonno rosso (Thunnus thynnus)

19.  1998-2001: Collaborazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, legge 41/82, IV Piano Triennale, dal titolo: “Interventi di valorizzazione degli stagni costieri sardi attraverso l’applicazione di pratiche produttive ecologicamente ed economicamente sostenibili” , sotto-progetto del Programma di Ricerca coordinato dal titolo: “Produzioni ittiche eco-compatibili negli stagni di Cabras e Tortolì”

20.  2001: Responsabile dello svolgimento, della gestione e del coordinamento con le varie Unità Operative del programma di ricerca dal titolo: “Protocollo di valutazione della qualità dei giovanili attraverso il monitoraggio scheletrico” nell’ambito di una convenzione UNIPROM/Università di Roma ‘Tor Vergata’ per la messa a punto di un protocollo produttivo per le produzioni ittiche biologiche.

21.  2000-2003: Responsabile dello svolgimento e della gestione del programma di ricerca Ministero delle Politiche Agricole, presentato nell'ambito della legge 41/82, V Piano Triennale, dal Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", dal titolo: ”Messa a punto di un protocollo produttivo dei giovanili in acquacoltura secondo il codice di condotta per una acquacoltura responsabile con riferimento particolare alle nuove specie”.

22.  2000-2003: Collaborazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, legge 41/82, V Piano Triennale, dal titolo: “Valutazione delle risorse di novellame: fitodepurazione e lagunaggio per impianti di acquacoltura su piccola scala.”

23.  2000-2003: Collaborazione al programma di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, legge 41/82, V Piano Triennale, dal titolo: “Valutazione delle risorse di novellame: monitoraggio del reclutamento di ceche di anguilla (Anguilla anguilla L.) e studio dell’influenza di fattori ambientali locali sulle dinamiche migratorie”.

24.  2002: Intesa tra Università Tor Vergata e AGCI Pesca, Legge 21.5.1998, n. 64 – Piano per lo Sviluppo dell’Acquacoltura in acque dolci. Mis. 2: Valorizzazione delle produzioni: “Produzioni eco-compatibili certificabili di giovanili da ripopolamento”.

25.  Gennaio 2001: Coordinamento di 13 unità operative (Università, Associazioni di produttori, Enti di ricerca pubblici) nella formulazione di una richiesta di finanziamento per un progetto di ricerca presentata al Ministero per le Politiche Agricole, legge 41/82, per il VI Piano Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura.

26.  2002-2005: Coordinatore interno e leader di WP del programma di ricerca “Messa a punto di un protocollo produttivo dei giovanili in acquacoltura secondo il codice di condotta per una acquacoltura responsabile con riferimento particolare alle nuove specie” finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole, legge 41/82, per il VI Piano Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura (MIPAF 5C49)

27.  2002-2005: Coordinatore interno e leader di WP del programma di ricerca “Ricerca di supporto all’acquacoltura di nuove specie: descrittori della qualità larvale e dello stress” finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole, legge 41/82, per il VI Piano Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura (MIPAF 6C82)

28.  2004-2006: Leader di WP del programma di ricerca “Contributi multidisciplinari allo sviluppo dell’acquacoltura responsabile del tonno rosso (Thunnus thynnus  L. 1758) attraverso il controllo della filiera e l’ampliamento delle basi conoscitive per la riproduzione controllata di questa specie” finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole, legge 41/82, per il VI Piano Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura (MIPAF 6C138)

29.  2006-2010: Coordinatore interno e leader di WP del programma di ricerca “Validazione di indicatori morfo-fisiologici della filiera produttiva di spigola (Dicentrarchus labrax) ed orata (Sparus aurata) e modello di riferimento (su base coordinata) per la costruzione di un sistema esperto” finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole, legge 41/82, per il VI Piano Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura (MIPAF 6C144)

30.  2009-2010: Leader di WP del programma di ricerca “Azione Concertata per l'identificazione di contributi scientifici per lo sviluppo dell'acquacoltura biologica in Italia: Stress e forma nelle fasi di riproduzione ed allevamento” finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole, legge 41/82, per il VI Piano Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura (MIPAF 7C095)

31.  2008-2009: Responsabile scientifico del programma di ricerca “Effetti dell’inquinamento da idrocarburi sul reclutamento ittico: messa a punto di un modello sperimentale sugli effetti della benzina verde su uova e larve di Teleostei marini” finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali (DM 10.4.2006 “Piano nazionale della pesca marittima e dell'acquacoltura per l'anno 2006”) (MIPAF 6A110)

32.  2007-2010: è leader del working package WP.4.2: Morphological quality of juveniles, del programma di ricerca finanziato dalla Comunità Europea: Sustainable extensive and semi-intensive coastal aquaculture in southern Europe – SEACASE; Project No. 044483; Specific Targeted Project; Thematic Priorità: FP6-2005-SSP5A).

33.  2008-2012: è membro per l’Italia del Comitato di Gestione e responsabile di un Task Group della COST Action FA0801: Critical success factors for fish larval production in European Aquaculture: a multidisciplinary network (LARVANET), finanziata dalla Comunità Europea (CSO approval date: 18/06/2008; Start of Action: 13/10/2008; Entry into force: 30/07/2008; End of Action:12/10/2012).

34.  2010-2012: Coordinatore interno e leader di WP del programma di ricerca “Produzioni semintensive di giovanili di specie marine da acquacoltura biologica (Sparus aurata come caso di studio) PROSEGAB” finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali “Programma di Azione nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici per gli anni 2008-2009”. (MIPAF 2008 e 2009 – Azione 2.2”)

35.  2011-2013: Leader di WP del programma di ricerca “Industrializzazione della produzione dei Grandi Pelagici in Sicilia attraverso tecniche di acquatoltura responsabile” finanziato dall’Assessorato Regione Sicilia delle Risorse Agricole e Alimentari - Dipartimento degli Interventi per la Pesca, D.D.G. n.161 del 7 giugno 2010, assegnato all’IAMC-CNR-UOS Capo Granitola cui hanno collaborato il Laboratorio di Ecologia Sperimentale ed Acquacoltura del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “ Tor Vergata” e il Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare-DiSTeM dell’Università di Palermo.

 

Attività scientifica

L’attività scientifica di B.C. è rivolta allo studio delle larve e giovanili di Teleostei, attraverso un approccio di tipo eco-morfologico ed utilizza tecniche istologiche, di microscopia elettronica, e di studio della forma, cercando, laddove possibile, di integrare l’approccio descrittivo tipico della morfologia con approcci di tipo statistico, tipico dell’ecologia.

 

La scelta delle specie studiate è spesso avvenuta all’interno di un’ottica applicativa, finalizzando l’ampliamento delle conoscenze di base della biologia di specie oggetto d’acquacoltura ad un miglioramento della produzione in termini di sostenibilità.

In questo scenario, le ricerche di B.C. sono orientate verso l’acquisizione e l’ampliamento delle conoscenze di base sulle larve ed i giovanili dei pesci allevati, comparate con quelle acquisite su animali di origine naturale. La scelta di studiare i pesci nelle prime fasi di sviluppo ontogenetico nasce dal fatto che tali stadi sono ottimi indicatori, e precoci, di condizioni di allevamento non idonee, che poco o nulla si conosce della loro biologia, e che arrivare ad individuare dei criteri validi di definizione della qualità su individui solo da poco tempo in allevamento risulta molto più vantaggioso che su individui che da un anno mangiano, e consumano energia elettrica (flussi idrici) e mano d’opera a spese dell’allevatore.

Gli studi condotti da B.C. sono quindi rivolti principalmente all’organogenesi larvale, con particolare attenzione deputata agli apparati locomotorio e sensoriale, quelle strutture cioè in grado di fornire in modo indiretto informazioni sul comportamento delle larve, utili per una corretta temporizzazione e modalità di intervento da parte dell'acquacoltore. Ciò risulta utile data l'assenza pressoché totale di informazioni sul comportamento delle larve delle specie ittiche in natura. In letteratura, inoltre, le conoscenze sul comportamento trofico larvale di specie ittiche sono abbastanza scarse e perlopiù basate su metodi diversi di indagine (elettromiografie, filmati ad alta velocità od ai raggi X, morfologia dinamica, contenuti gastrici, ecc.) applicati ad individui allevati. La messa a punto di protocolli di allevamento idonei in una prospettiva di un’acquacoltura responsabile, così come l’estensione della conoscenza di base sui comportamenti trofici delle larve di specie ittiche, dovrebbe invece basarsi sul naturale comportamento trofico delle larve della specie oggetto di studio e non quello esibito in un ambiente ‘forzato’ quale quello esistente nelle vasche di allevamento o in ‘stanze’ sperimentali, dove condizioni innaturali possono mascherare o mutare il comportamento specie-specifico. Inoltre, studi destinati ad individuare diete in grado di fornire l’esatto fabbisogno energetico alle larve od ai pesci allevati assumono scarsa importanza laddove le caratteristiche fisiche (movimento, visibilità, grado di galleggiamento) od organolettiche risultino tali da renderle ‘invisibili’ (nel senso ‘non individuabili’) o inappetibili per il pesce. Gli studi di eco-morfologia dinamica (condotti cioè lungo l’intero processo ontogenetico di sviluppo) degli apparati scheletrico, digestivo e, soprattutto, quello sensoriale, effettuati da B.C. sulle larve di pesci allevati, permettono invece di superare questo limite perché i dati ottenuti possono essere verificati anche su individui allevati in condizioni diverse e, soprattutto, sui selvatici. L’assunto su cui si basa tale approccio metodologico è che il progressivo differenziamento degli organi di senso coinvolti nella percezione e selezione dei ‘food items’, insieme con lo sviluppo delle capacità natatorie e digestive, gradualmente moduli il comportamento trofico larvale. I dati rilevati sulle sequenze di differenziamento dei diversi organi di senso sono quindi interpretati in chiave eco-funzionale, utilizzando i dati esistenti in letteratura sul diverso raggio di azione dei differenti organi di senso e sulla loro diversa sensibilità ai differenti composti e sapori. I risultati ottenuti finora hanno evidenziato come le diverse specie e, all’interno di ognuna di queste, i diversi stadi ontogenetici possano essere dotati di pattern di sviluppo e tipologie sensoriali diverse, rendendo così evidente, suffragandola con dati scientifici, l’impossibilità di estensione di un unico modello eco-morfologico a tutti gli stadi di una stessa o di più specie, o della  stessa metodologia di allevamento a larve di specie diverse o a stadi differenti della stessa specie.

Tale variabilità morfologica chiaramente implica differenti strategie di individuazione del cibo e di alimentazione. Dal punto di vista applicativo, B.C., nel corso dei suoi studiha evidenziato perciò come la scelta di quale sia il migliore alimento (sia esso mangime o prede vive) o sequenza alimentare da somministrare alle larve ed ai giovanili delle differenti specie ittiche dovrebbe considerare la morfologia dinamica degli organi di senso, dell’apparato digerente e delle strutture natatorie al fine di ottenere l’allevamento di pesci in stato di ‘benessere’ (secondo il concetto di ‘well-being fish in a responsible aquaculture’), che crescano velocemente e con caratteristiche ‘wild-like’.

Questo tipo di approccio eco-morfologico, inoltre, quando applicato ad alcune delle specie oggetto degli studi effettuati da B.C. ha fornito in modo indiretto conoscenze su aspetti finora sconosciuti: partendo dalla disponibilità di uova e larve ottenute in condizioni di riproduzione ‘controllata’ di specie ittiche in pericolo di estinzione (per esempio la Cernia di scoglio o lo Storione adriatico) è stato possibile indagare sullo sviluppo larvale e la composizione e distribuzione degli organi di senso, estrapolando informazioni preliminari sul possibile comportamento trofico delle larve in natura, finora sconosciuto.

Lo stesso tipo di approccio ha permesso, oltre all’estensione della conoscenza della biologia di base, anche di ottimizzare l’allevamento larvale di specie nuove candidate per l’acquacoltura, in quanto le modalità di assunzione e selezione degli alimenti in predatori ed in utilizzatori dei substrati possono determinare, unitamente alle conoscenze di tipo ecosistemico e popolazionistico, il successo di un intervento finalizzato. Si inseriscono in questo contesto gli studi effettuati sul barbo, sui cefali, la ricciola, lo storione, il sarago pizzuto, il pagello eritrino e la cernia di scoglio.

 

Sempre in relazione al miglioramento dei processi produttivi in acquacoltura, B.C., inoltre, per alcune specie ittiche commercialmente allevate, come la spigola e l'orata, ha portato avanti una vasta attività di ricerca sulla capacità di modulazione della scheletogenesi da parte di forzanti ambientali (quali la temperatura, la salinità o differenti condizioni di allevamento) o sulla capacità di queste di indurre alterazioni scheletriche anche in fase adulta. Nel corso di alcuni programmi di ricerca sulla spigola e l’orata è stata quindi messa a punto una metodologia di monitoraggio delle anomalie scheletriche che ha permesso di sviluppare criteri morfologici di valutazione della qualità del pesce prodotto in acquacoltura. E’ stato infatti osservato che il numero di individui che presentano teratologie anatomiche (anomalie scheletriche e numero di caratteri meristici) aumenta, così come il grado di gravità delle teratologie stesse, in determinate condizioni di allevamento. La presenza di numerose e gravi anomalie scheletriche, essendo un carattere indesiderato in quanto modifica in modo consistente la morfologia esterna del pesce, rendendola diversa da quella selvatica, riconosciuta come ‘tipica’ per la specie dal consumatore, è stata quindi utilizzata per individuare tecniche produttive in grado di produrre pesci ‘wild-like’. Il programma di monitoraggio è stato quindi portato avanti su larve e giovanili allevati e selvatici, quest’ultimi ritenuti il ‘controllo’ per individuare condizioni di allevamento idonee per ognuna delle specie allevate. Tecniche di analisi dei dati di tipo multivariato e di validazione statistica sono state inoltre applicate ai dati morfologici, conferendo un maggiore ‘peso’ alle osservazioni morfologiche ed introducendo così nuove potenzialità ad una metodologia biologica, la morfologia, attualmente considerata da molti biologi obsoleta.

Il metodo di monitoraggio morfologico, messo a punto da B.C, ha permesso quindi numerose collaborazioni a diversi programmi di ricerca, con Unità Operative appartenenti ad Enti, Aziende o Università diverse, caratterizzati da approcci multisistemici, evidenziando come studi di individuazione di marcatori genetici e morfoanatomici, di controllo biomolecolare dello sviluppo embrionale, di indagine ambientale, così come approcci più strettamente produttivi, abbiano sentito l’esigenza di utilizzare questa metodologia morfologica per integrare o validare i loro studi.

Lo stesso metodo è stato quindi applicato anche alle specie nuove candidate per l’acquacoltura, come il sarago pizzuto, il pagello eritrino e la cernia di scoglio, nonché agli ambienti naturali, utilizzando conte meristiche alterate o la presenza di teratologie scheletriche come marcatori di alterazioni dello sviluppo dovute ad ambienti naturali caratterizzati dalla presenza di inquinanti. In questo ambito si inseriscono gli studi sui mugilidi di due aree adriatiche caratterizzate da differenti impatti antropici, e quello sulla sardina per quanto riguarda il mar Tirreno.

La Morfologia dei Teleostei è stata quindi utilizzata come strumento di interpretazione ecologica degli adattamenti funzionali a, o dei cambiamenti teratologici indotti da, specifiche condizioni ambientali naturali e di allevamento.