CURRICULUM VITAE DEL PROF. GIUSEPPE LIOTTA
Nato a Roma il 22/12/1961 abitante in Roma via Aurelia 325.
Parametri Bibliometrici
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Titoli
Ottobre 1986: consegue la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’ discutendo la tesi: ‘Incontinenza urinaria in pazienti anziani lungodegenti’ e conseguendo la votazione di 110/110 e lode.
Novembre 1986: viene abilitato all’esercizio della professione di Medico-chirurgo avendo superato il relativo esame di stato
Settembre 1987: ammesso per concorso al Corso di Allievo Ufficiale Medico dell'Esercito Italiano.
Dicembre 1989: vince il Concorso dell'Istituto Superiore di Sanità per 80 borse di studio da fruire in Italia finalizzate alla lotta all'AIDS con un programma di lavoro sull'Assistenza Extraospedaliera al malato di AIDS.
Ottobre 1990: consegue il diploma di specialista in Geriatria e Gerontologia presso la Scuola di Specializzazione dell’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’ discutendo la tesi dal titolo ‘La qualità della vita nel paziente anziano in fase terminale seguito a domicilio’ e conseguendo la votazione di 70/70.
Ottobre 1994: consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Epidemiologia e Microbiologia, presso l'Università di Roma ‘La Sapienza’ discutendo la tesi dal titolo ‘La prevenzione dell’infezione da HIV in Africa.’
Novembre 1999: consegue il diploma di specialista in Igiene e Medicina Preventiva presso la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell'Università Tor Vergata discutendo la tesi dal titolo ‘Valutazione multidimensionale e programmazione dei servizi extra-ospedalieri per anziani a Catanzaro’ e conseguendo la votazione di 50/50 e lode.
Novembre 2001-2013: Ricercatore presso il Dipartimento di Sanità Pubblica e B.C., Università degli studi di Roma ‘Tor Vergata’
Novembre 2013: professore di seconda fascia presso il Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli studi di Roma ‘Tor Vergata’
Novembre 2023: Professore di Prima Fascia presso il Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli studi di Roma ‘Tor Vergata’
Attività scientifica e professionale
L’attività scientifica del candidato si è concretizzata nella partecipazione a diversi progetti di ricerca nazionali ed internazionali e nella produzione di oltre 150 pubblicazioni scientifiche tra peer reviewed articles, contributi a convegni scientifici e monografie alle quali vanno aggiunti quattro volumi.
CAMPI DI RICERCA
Epidemiologia della terza età, transizione demografica, epidemiologica, assistenziale
Il candidato porta avanti questo filone di ricerca fin dall’inizio della sua attività scientifica in maniera costante. L’attività di ricerca si è concentrata nel settore della valutazione della domanda assistenziale e dei suoi determinanti. In particolare sono stati approfonditamente indagati i trend storici della disabilità in Italia e nei maggiori paesi occidentali, l’evoluzione della domanda di assistenza, i cambiamenti in corso nell’offerta di assistenza ospedaliera e le sue inevitabili ricadute sulla realtà extra-ospedaliera.
All’attività del Prof. Liotta, all’interno del citato gruppo di ricerca epidemiologica dell’Università di Roma Tor Vergata, si deve la messa a punto del questionario di Valutazione Funzionale Geriatrica, uno strumento multidimensionale di primo livello, validato per la realtà italiana e finalizzato alla misurazione della fragilità per identificare le persone con necessità assistenziali nell’ambito delle cure primarie.
Nel quadro della valutazione della domanda assistenziale sono state condotte diverse indagini nelle città di Catanzaro, Roma e Viterbo ed ha partecipato alla valutazione dei risultati di altrettanti studi condotti a Ragusa, e nuovamente a Roma tra il 1994 ed il 2004. Dal 2014 il candidato conduce in prima persona la prima indagine randomizzata di valutazione della domanda assistenziale degli anziani in Regione Lazio con analisi dei trends di utilizzo della domanda di assistenza ospedaliera. Da ricordare inoltre le valutazioni di impatto di servizi territoriali sull’uso dei servizi ospedalieri
Un ulteriore filone di ricerca è quello dello studio delle caratteristiche e dei trend storici dell’assistenza ospedaliera agli anziani che ha permesso di mettere in evidenza come tali trend siano indipendenti dallo sviluppo di modalità di assistenza sul territorio, ma siano invece collegati a direttive di politiche sanitaria condizionate prevalentemente dalla necessità di ridurre costi e servizi.
L’infezione da HIV in Italia: aspetti organizzativi e socio-assistenziali
Nella prima parte della carriera scientifica il candidato si è concentrato su alcuni aspetti squisitamente epidemiologici dell’infezione da HIV in Italia con particolare riferimento alla valutazione dell’impatto di fattori socio-economici ed assistenziali sulla sopravvivenza e sulla qualità della vita delle persone con infezione da HIV. E’ di questo periodo la messa a punto da parte del Laboratorio di Epidemiologia dell’Università di Roma Tor Vergata dell’unico questionario italiano di valutazione multidimensionale del paziente con infezione da HIV, al quale il candidato ha attivamente partecipato sperimentandone poi le potenzialità nel corso di due indagini condotte sul campo tra il 1992 ed il 1998 nelle città di Roma e Napoli. Tali studi hanno contribuito a dimostrare come la rarefazione delle risorse socio-economiche e l’isolamento sociale che hanno caratterizzato in quegli anni la vita di molte persone con infezione da HIV, che già provenivano da esperienze di vita spesso non facili come ad esempio la tossico-dipendenza, contribuissero in maniera decisiva ad abbreviare la sopravvivenza dei pazienti.
Epidemiologia e sanità pubblica per il controllo dell’epidemia da HIV/AIDS in paesi a risorse limitate.
L’attività si è focalizzata su questo tema fin dal 2002, anno di inizio le attività del programma DREAM (Diseases Relief by Excellent and Advanced Means) al quale il candidato stesso ha contribuito sia in qualità di formatore che come valutatore dell’impatto scientifico. La messa a punto di protocolli ad hoc, la selezione dei criteri di accesso alle terapie, la valutazione delle problematiche legate alla tossicità dei farmaci ed all’aderenza dei pazienti alle terapie, l’impatto sulla malnutrizione e sulla sopravvivenza di adulti e bambini dei programmi di cura rappresentano i settori nei quali maggiore è stato il contributo del Prof Liotta.
Un filone particolare è quello rappresentato dagli studi di farmacogenomica condotti in collaborazione con la Cattedra di Genetica dell’Università di Roma, Tor Vergata: tali studi si sono concentrati in maniera particolare sul tentativo di dare spiegazione ad alcune gravi reazioni avverse (in particolare epatotossicità e sindrome di Steven Johnson/Ten) rilevate in pazienti ai quali veniva somministrata la nevirapina.
Una linea di ricerca specifica ha sviluppato un modello matematico in grado di predire l’impatto degli antiretrovirali su grandi numeri di popolazione. L’esperienza accumulata in Africa subsahariana dal 2002 ha consentito al gruppo di lavoro del quale fa parte il dott. Liotta, di mettere a punto un approccio alla programmazione in sanità pubblica basata sulla definizione di modelli stocastici di interazione fra le diverse variabili in grado di condizionare lo sviluppo di una epidemia. Quale applicazione pratica è stata scelta l’epidemia di AIDS in Africa sub-sahariana, con particolare riferimento alla realtà del Malawi. Il modello messo a punto ha consentito di valutare dal punto di vista quali-quantitativo gli interventi necessari a riportare sotto controllo l’epidemia passando da un tasso di infettività dell’ 1,6% allo 0,3% nell’arco di circa 5 anni.
In questo quadro, nell’ambito del gruppo di lavoro legato al Laboratorio di Epidemiologia dell’Università di Roma Tor Vergata, è da segnalare la proficua collaborazione con enti internazionali quali l’Organizzazione Mondiale della sanità e il Programma Mondiale per l’Alimentazione dalla quale sono nati un paio di interessanti case studies.
Prevenzione della trasmissione verticale dell’HIV
In questo settore di ricerca l’attività si è concentrata prevalentemente sul tema dei protocolli di trattamento delle donne in gravidanza. Essa è stata finalizzata ad indagare l’impatto della tri-terapia antiretrovirale sulla trasmissione madre-bambino, sulla salute dei bambini allattati da madre sieropositiva trattata con antiretrovirali, e sulla salute della madre in termini sia di mortalità che di parametri antropometrici e di eventuale resistenza agli antiretrovirali stessi. I risultati hanno contribuito in modo rilevante ad alcuni avanzamenti delle nostre conoscenze: in particolare, si è potuto dimostrare che la HAART non ha solo un effetto profilattico durante la gravidanza e l’allattamento ma ha un decisivo effetto sulla riduzione della mortalità materna e sulla mortalità generale a distanza di 4 anni dal parto, nonché sulla riduzione dei tassi di abortività e natimortalità. Effetti altrettanto importanti sono stati rilevati sui neonati.
L’insieme dell’attività scientifica in questo settore, inclusi gli studi tutt’ora in corso, ha contribuito a fare luce su alcuni aspetti decisivi della cura e della prevenzione dell’infezione da HIV in Africa sub-sahariana, specialmente per quello che riguarda il passaggio dei farmaci nel latte delle madri sieropositive, ed il loro impatto sulla salute delle madri e dei bambini, con dati di indubbia originalità soprattutto per quello ce riguarda le popolazioni dell’Africa sub-sahariana.
Un ulteriore filone ha riguardato l’impatto socio economico ed il profilo costo-efficacia della terapia antiretrovirale in corso di gravidanza